Ecco: respiro appena.
Io son l’umile ancella
del Genio creator:
ei m’offre la favella,
il la diffondo ai cuor.
Del verso io son l’accento,
l’eco del dramma umano,
il fragile strumento
vassallo della man.
Mite, gioconda, atroce, mi chiamo,
mi chiamo Fedeltà;
un soffio è la mia voce,
un soffio è la mia voce,
che al nuovo dì morrà.