Di due figli vivea padre beato
il buon Conte de Luna:
fida nutrice del secondo nato
dormia presso la cuna.
Sul romper dell'aurora un bel mattino
ella dischiude i rai;
e chi trova d'accanto a quel bambino?
Abbietta zingara, fosca vegliarda!
Cingeva i simboli di maliarda;
e sul fanciullo, con viso arcigno,
l'occhio affiggea torvo, sanguigno!...
D'orror compresa compresa è la nutrice...
acuto un grido, un grido all'aura scioglie;
ed ecco, in meno che il labbro il dice,
i servi, i servi accorrono,
i servi accorrono in quelle soglie;
e fra minaccie, urli, percosse,
e fra minaccie, urli e percosse
la rea discacciano ch'entrarvi osò,
la rea, la rea discacciano ch'entrarvi osò,
la rea, la rea discacciano ch'entrarvi osò.
Asserì che tirar del fanciullino
l'oroscopo volea...
Bugiarda! Lenta febbre del meschino
la salute struggea!
Coverto di pallor, languido, affranto
ei tremava la sera,
il dì traeva in lamentevol pianto...
ammaliato egli era!
(Il Coro inorridisce)
La fatucchiera perseguitata
fu presa e al rogo fu condannata:
ma rimaneva la maledetta
figlia, ministra di ria vendetta!...
Compì quest'empia nefando eccesso!...
Sparve il fanciullo, e si rinvenne
mal spenta brage nel sito istesso
ov'arsa un giorno, ov'arsa un giorno la strega venne...
e d'un bambino... ahimè!... l'ossame
bruciato a mezzo, bruciato a mezzo,
bruciato a mezzo, fumante ancor,
bruciato a mezzo, fumante ancor,
bruciato a mezzo, fumante ancor!